L’intrepido merlo acquaiolo. (Cinclus cinclus)
Lo si vede di rado ma è da sempre presente nel Cervo a Piedicavallo e Rosazza, non ricordo invece di averlo mai visto nella Chiobbia.
È un passeraceo, di colore marrone scuro che può tendere al nero ed ha una grande macchia bianca sul petto e la gola, e la coda corta. Il merlo acquaiolo è un sub straordinario, vive nei torrenti e ruscelli con acqua pulita e in forte moviment, s'infila senza problemi fin sotto le cascate, riesce a camminare sott’acqua per diversi metri, aggrappato con le unghie alle pietre del fondo. La sua forma tondeggiante, è grande come una palla da tennis, lo aiuta a non disperdere calore, è cosa importante quando si pesa meno di cento grammi. Mantiene le piume oliate da una sostanza idrorepellente, tanto che sott'acqua appare circondato da un sottile velo di aria. Inoltre la forma tondeggiante offre minor presa alle violente correnti d'acqua che arrivano da varie direzioni quando è sotto. Si immerge e nuota anche controcorrente in cerca di insetti e larve, la grande macchia bianca sul petto è un trucco mimetico che l'evoluzione gli ha regalato affinché le prede vedano sempre il solito cielo chiaro mentre lui si avvicina.
Un giorno ho visto un piccolo, da poco involato, che aspettava cibo dai genitori. Era sotto una caotica cascatella, nel fragore dei getti d’acqua che lo sfioravano da tutti i lati, coperto di spruzzi fin sui baffi carichi di goccioline, ma ben ancorato con le unghie alle pietre scivolose di alghe. Fu il suo pigolio insistente e acuto a farmi scoprire dov'era, nessuno si aspetterebbe, nascosto sotto gli scrosci di una cascata, un esserino così piccolo e indifeso.
Dopo la devastazione della piena del 2020 che ha spazzato via gran parte della vita del torrente mi ha fatto piacere rivederlo due volte oggi, nel 2024. Due esemplari diversi, mentre passavano da una pietra all'altra, nuotavano brevi tratti e ne uscivano apparentemente asciutti.
Nei pochi istanti che stavano in caccia aggrappati a una una pietra a filo d'acqua continuavano ad abbassare la schiena e la coda con scatti improvvisi. Forse questo gesto tipico un po’ buffo serve a scrollare le goccioline che restano sulle punte delle piume dopo ogni immersione. Piccolo, schivo, indifeso, eppure sa vivere in un ambiente molto difficile com’è quello dei torrenti, acqua fredda, vento cangiante, alghe, fragore di cascate, stravolgimenti delle piene stagionali, ghiaccio e neve d’inverno. Ma finché ci sarà acqua che scorre e insetti acquatici lui saprà vivere lì, occupando impavido una nicchia ecologica particolarmente difficile.
Potrebbe essere assunto come mascotte di Piedicavallo, c'è una sua foto alla Censa nell'angolo a destra entrando.
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