La tortora e il corvo
Luglio 2012
Da qualche settimana nel giardino c’è una gabbia con un giovane
corvo caduto dal nido, raccolto in un parco in città. Il corvo, che in verità è una
cornacchia grigia (Corvus cornix), ormai è cresciuto e sembra un adulto.
Pur
essendo onnivori i corvi hanno anche loro dei problemi di
alimentazione, l’abbiamo
raccolto quando era molto piccolo e non è stato facile fargli superare i
primi
giorni in cattività. Con una dieta a
base di riso bollito è guarita una forte dissenteria. Stranamente il
corvo mantiene ancora tutti i comportamenti del piccolo quando, ormai
fuori dal nido, si fa ancora imbeccare dai genitori, forse ha avuto una
specie di imprinting umano. Quando gli
porto il cibo si fa avanti a bocca aperta e quando poi è solo mangia ben
poco
di quel che gli lascio nella ciotola sul fondo della gabbia .
L’altra mattina una tortora (Streptopelia decaocto) è entrata passando per le larghe maglie della gabbia. Si vede subito che è una tortora vecchia e
malata, se ne sta appollaiata tranquilla senza mostrare nessuna paura, né di me
né del corvo. Il corvo la ignora, anzi mi sembra che ne stia alla larga visto che non si posa mai sul bastone dove c'è lei. Per la tortora ho portato una ciotola con delle granaglie, e
l’ho osservata a lungo cercando di capire perché è entrata volontariamente in una
gabbia abitata da un potenziale predatore.
Sono passati tre giorni ed è sempre più indebolita, non ha
mai mangiato nulla, e stamattina l’ho trovata morta, intatta, in fondo alla
gabbia.
Vedo una sola spiegazione, era malata e ha cercato un posto
dove vivere tranquilla evitando gli attacchi delle gazze che visitano sempre il
giardino. Le gazze, ma anche i corvi, attaccano immediatamente qualunque altro uccello ferito o morente, l'ho visto più volte.
Notevole il fatto che abbia scelto la gabbia e la vicinanza del
giovane corvo, valutandolo inoffensivo. Deve aver capito che la gabbia è
una difesa, nonostante la esponga persino alla vicinanza dei cani.
Alla
luce dei fatti ha scelto bene, ha vissuto
tranquilla la sua malattia, i suoi ultimi giorni. Prima o poi
qualcuno dimostrerà qualcosa di più a proposito dell’intelligenza degli
animali, anche in merito alla consapevolezza della caducità della
vita.
Bisogna aver molta pazienza, anche l'uomo prima o poi riuscirà a capire, anzi ad ammettere, di non avere l'esclusiva su certi argomenti.
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