sabato 21 luglio 2012

La tortora e il corvo

Luglio 2012

Da qualche settimana nel giardino c’è una gabbia con un giovane corvo caduto dal nido, raccolto in un parco in città. Il corvo, che in verità è una cornacchia grigia (Corvus cornix), ormai è cresciuto e sembra un adulto.
Pur essendo onnivori i corvi hanno anche loro  dei problemi di alimentazione, l’abbiamo raccolto quando era molto piccolo e non è stato facile fargli superare i primi giorni in cattività. Con una dieta a base di riso bollito è guarita una forte dissenteria. Stranamente il corvo mantiene  ancora tutti i comportamenti del piccolo quando, ormai fuori dal nido, si fa ancora imbeccare dai genitori, forse ha avuto una specie di imprinting umano. Quando gli porto il cibo si fa avanti a bocca aperta e quando poi è solo mangia ben poco di quel che gli lascio nella ciotola sul fondo della gabbia . 
L’altra mattina una tortora (Streptopelia decaocto) è entrata passando per le larghe maglie della gabbia. Si vede subito che è una tortora vecchia e malata, se ne sta appollaiata tranquilla senza mostrare nessuna paura, né di me né del corvo. Il corvo la ignora, anzi mi sembra che ne stia alla larga visto che non si posa mai sul bastone dove c'è lei. Per la tortora ho portato una ciotola con delle granaglie, e l’ho osservata a lungo cercando di capire perché è entrata volontariamente in una gabbia abitata da un potenziale predatore. 
Sono passati tre giorni ed è sempre più indebolita, non ha mai mangiato nulla, e stamattina l’ho trovata morta, intatta, in fondo alla gabbia. 
Vedo una sola spiegazione, era malata e ha cercato un posto dove vivere tranquilla evitando gli attacchi delle gazze che visitano sempre il giardino. Le gazze, ma anche i corvi, attaccano immediatamente qualunque altro uccello ferito o morente, l'ho visto più volte. Notevole il fatto che abbia scelto la gabbia e la vicinanza del giovane corvo, valutandolo inoffensivo. Deve aver capito che la gabbia è una difesa, nonostante la esponga persino alla vicinanza dei cani.
Alla luce dei fatti ha scelto bene, ha vissuto tranquilla la sua malattia, i suoi ultimi giorni. Prima o poi qualcuno dimostrerà qualcosa di più a proposito dell’intelligenza degli animali, anche in merito alla consapevolezza della caducità della vita. 

Bisogna aver molta pazienza, anche l'uomo prima o poi riuscirà a capire, anzi ad ammettere, di non avere l'esclusiva su certi argomenti.

 




 

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